top of page

Didattica inclusiva: la classe capovolta

foto%20tagliata_edited.jpg

di Martina Scrivo

Bambini che fanno headstands

Proporre una didattica di tipo inclusivo significa permettere ad ogni alunno di apprendere seguendo i propri tempi e le proprie modalità, restando al passo con i compagni e sentendosi parte del gruppo classe.

La didattica inclusiva non va a discapito del programma scolastico e mantiene invariati gli obiettivi didattici prestabiliti, utilizzando una modalità dalla quale possano trarre vantaggio tutti gli alunni.

Parliamo oggi di quella che può essere considerata la modalità di elezione per quanto riguarda la didattica inclusiva: la classe capovolta.

 

Il metodo della classe capovolta dall'inglese “flipped classroom” nasce, come spesso accade per idee e proposte che si dimostrano poi eccellenti, da una problematica, ovvero quella dell'assenteismo scolastico.

Due insegnanti di chimica del Colorado, J. Bergamann e A. Sams alle prese con il problema dell'assenteismo tra gli alunni della loro scuola, hanno iniziato a fornire loro dei video tutorial da seguire a casa come sostituzione della lezione frontale. Vedendo gli ottimi risultati riportati si sono resi conto che il tempo in classe si sarebbe potuto utilizzare in maniera più proficua, attraverso una lezione caratterizzata maggiormente da scambi partecipativi. Sono loro quindi ad essere generalmente riconosciuti come i fondatori di questa modalità didattica che si sviluppa poi nel mondo a partire dal 2012.

 

Dopo questa breve introduzione entriamo ora nel vivo del modello. Ad essere letteralmente capovolto è il lavoro che viene fatto generalmente a casa dagli alunni con quello fatto a scuola dall'insegnante.

Nelle lezioni tradizionali l'insegnante spiega ogni argomento con una modalità standard, ma ad ascoltare ha davanti a sé alunni che apprendono ognuno in modo diverso. Ci sarà chi riesce a seguire tranquillamente, chi potrebbe andare più veloce e inizia quindi a perdere l'attenzione, chi non riesce a seguire il ritmo e si scoraggia e la medesima diversità nell'apprendimento si ripresenterà a casa con lo svolgimento dei compiti.

Non potendo adeguare la spiegazione dell'insegnante ad ogni singola esigenza, la classe capovolta permette ad ognuno di procedere con i propri tempi, ma soprattutto rende gli alunni attivi nel loro processo di apprendimento.

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

Nello specifico l'insegnante, prima di trattare un determinato argomento in classe, preparerà personalmente o si procurerà il materiale idoneo a riguardo, in particolar modo video ma anche schede e approfondimenti che gli alunni vedranno autonomamente a casa.

In questo modo ognuno potrà apprendere l'argomento trattato seguendo i propri tempi: chi fa più fatica potrà mettere in pausa il video, rivederlo più volte e rileggere il materiale a disposizione quante volte gli sarà necessario e chi procede più spedito potrà avanzare velocemente e approfondire l'argomento con ricerche ulteriori.

Il giorno seguente gli alunni arriveranno in classe già parzialmente preparati sull'argomento e potranno esporlo autonomamente, chiedere chiarimenti su eventuali perplessità e anche tentare di rispondere alle domande dei compagni. Un momento successivo sarà dedicato alle esercitazioni che saranno individuali, di gruppo o laboratoriali e l'insegnante avrà modo di verificarne lo svolgimento passando tra i banchi, valutando così nel vivo capacità e competenze di ognuno.

Questa modalità porta anche a vedere modificata la figura stessa dell'insegnante che “scende” dalla cattedra e diventa una guida nell'apprendimento di ognuno.

Anche il ruolo dello studente cambia e nell'ambito del suo apprendimento diventa l'attore principale, non essendo più soltanto recettore passivo delle informazioni proposte dall'insegnante, acquisisce autonomia ed un ruolo attivo.

Questa metodologia parte dal presupposto che le cosiddette capacità cognitive di base come ascoltare e memorizzare, possano essere messe in atto a casa dagli alunni in maniera autonoma, mentre le capacità cognitive più alte come la comprensione, ma anche la capacità di applicare quanto appreso, se messe in atto in classe vedranno un potenziale miglioramento grazie non solo all'insegnante, ma anche alla partecipazione attiva dei compagni.

 

Vediamo ora in modo più concreto le tre fasi che caratterizzano la classe capovolta:

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

 

 

Bibliografia

 

Atti del convegno Adi: relazione di G. Cecchinato sul Filipped Learning, ospitiweb.indire.it

 

Cecchinato G. (2014) Filipped classroom: innovare la scuola con tecnologie digitali, Tecnologie Didattiche, Edizioni Menabò

 

Maurizio Maglioni (2018) Capovolgiamo la scuola, Erikson Editore

​

Prima fase

L'insegnante prepara il materiale

  • Proporre materiale idoneo (video, schede, mappe ecc.)

  • Stimolare curiosità e interesse per l'argomento per un coinvolgimento attivo

Seconda fase

Lavoro degli alunni a casa

  • Sviluppo dell'autonomia

  • Sollecitazione dei processi di pensiero

  • Ricerca di modalità di risoluzione dei problemi

Terza fase

Lavoro in classe

  • Consolidare concetti appresi

  • Sviluppare pensiero critico

  • Consolidare capacità di lavoro in gruppo

Bambini felici con i libri
bottom of page