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Giochi da niente

IMPARARE A GIOCARE COME BRUNO MUNARI
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di Silvia Perrone

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In questo periodo di quarantena,  ci siamo fermati spesso fermati a riflettere sulla "noia" percepita dai bambini, affannandoci nel trovare al più presto una soluzione, dar loro un ventaglio di possibilità, tenerli sempre attivi.

Il tema del tempo di qualità da investire con i propri figli è trito e ritrito, certo, ma mai come in questa situazione, cruciale.

Fra i tanti autori che mi vengono in soccorso e mi aiutano ad affrontare la quotidianità della mia professione, uno fra tutti, in questo momento, mi è stato di grande ispirazione: Bruno Munari.

Munari fu un vero e proprio "ponte" tra arte e pedagogia perché fu in grado di integrare perfettamente due realtà, ahimè, troppo spesso considerate distanti. 

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Sì, va bene... ma come ci aiuta Bruno Munari a sconfiggere la noia?

Bè, è presto detto.

Munari parlava spesso di "giochi da niente", realizzati con ciò che si trova intorno al bambino, con materiali di recupero oppure offerti dalla natura, come, ad esempio, un bastoncino di bambù o un foglio di giornale.

Questa "noia"  provata dai bambini di cui tanto ci preoccupiamo in questo periodo è in un certo senso preziosa, se la si guarda con gli occhi di Munari: certo, lui, come tutti noi, li avrebbe invitati tutti a giocare all'aperto in queste giornate piene di sole ma, in questo momento tanto critico, la sua visione ci aiuta a vedere questa lunga pausa in un'altra prospettiva e cioè come un momento che viene concesso ai bambini (solitamente "rimbalzati" dalla scuola alla piscina, dalla piscina al catechismo, dal catechismo alla lezione di pianoforte, poi doccia, compiti, cena, cartoni e finalmente tutti a nanna) per creare, inventare, progettare e sviluppare qualcosa a partire da ciò che si ha a disposizione.

Bambino in Bed

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I giochi di oggi sono tutti già pronti all'uso, sono meravigliosi, perfetti, talmente perfetti, lasciatemelo dire, che sembrano quasi aver giocato per conto proprio, il che lascia davvero poco alla personale creatività del bambino che li ospita nella sua cameretta.

Inoltre, sono tanti: a volte la scelta è talmente ampia che per il bambino c'è una soluzione perfetta per ogni occasione.

E quando spetta a lui trovare la soluzione? Inventare una tenda con un lenzuolo steso tra due sedie, tagliare i capelli alla Barbie per averne una uguale alla mamma, costruire uno scudo con una scatola di scarpe conservata in occasione di un possibile "attacco d'arte"?

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Bambino con giocattoli

Siamo lontani dai pomeriggi in cui si costruivano archi e frecce con i bastoncini di bambù come Munari faceva da piccolo, ma certamente non perché i bambini oggi non lo sappiano fare, anzi.

Ci sorprenderemmo se rimanessimo a guardare, senza intervenire, il momento in cui la sterminata creatività e l'immaginazione di un bambino diventano progetto e, dopo un po' di aggiustamenti, si tramutano in gioco.

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E questo Munari lo sapeva bene: per saperne di più sul grande artista vi consiglio di visitare il sito web  incasaconmunari.it, progetto guidato dall'Associazione Bruno Munari, dove avrete accesso a tantissime attività e proposte per bambini (e adulti) di tutte le età.

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Questo grande artista, come dicevo, mi è sempre stato di grande ispirazione e, nelle mie classi, ho proposto spesso attività animate dallo spirito creativo di cui Munari parlava.

Un laboratorio, in particolare, ha sempre riscosso un enorme successo fra i bambini: il laboratorio di libri.

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ll libro può diventare un bellissimo gioco e, come dice Munari, il gioco è "una cosa molto seria".

È proprio per questo che i bambini adorano questo tipo di attività. Il laboratorio di libri è una proposta molto stimolante e loro ci si tuffano  sempre con grande entusiasmo.

Attraverso uno stimolo visivo, un semplice suggerimento, possono dare vita a creazioni straordinarie: basterà stare a guardare (provare per credere) e loro faranno grandi cose! 

 

Questo è uno di quei laboratori che io chiamo Inesauribili perché è modulabile in infiniti modi.

Altro aspetto importante, non si tratta di una attività destinata ad essere "diretta" da un adulto, almeno non per forza. 

Per mia esperienza, dopo le prime due o tre prove, si sarà dato in La ad una produzione di libri degna di una casa editrice!

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Un altro suggerimento che posso dare alle mamme e ai papà:  preparate e riempite con il tempo una scatola della creatività in cui raccogliere materiali di recupero, ritagli di carta o di stoffa, colla, forbici adatte ai bambini, cartoncini, nastri e quant'altro, facendo in modo che sia sempre pronta all'uso e disponibile per il successivo laboratorio.

Anche la creatività ha bisogno di un piccolo aiuto che serva... a rompere il ghiaccio.

 

Il gioco "da niente" è fatto... e il divertimento è assicurato!

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