Neuropsicomotricità dell’Età Evolutiva
INTERVISTA AL DOTT. MATTEO CORBI
di Silvia Perrone
Il mio lavoro è prezioso per milioni di motivi diversi.
Uno dei più importanti credo sia proprio la possibilità di fare incontri preziosi: con i bambini, certo, prima di tutto con loro.
Ma anche con i colleghi, quando si ha la fortuna di essere colpiti da quel colpo di fulmine professionale, a settembre, al primo ingresso in aula.
Ancora, i collaboratori, i genitori, le persone che lavorano nel refettorio, chi si occupa dei giardini, i responsabili degli scuolabus.
La scuola è un intreccio di vite estremamente complesso e, a guardare bene una per una queste persone, ognuna di loro offre una prospettiva diversa con cui guardare i protagonisti di questo grande marchingegno: i bambini.
Tra queste figure, quelle con cui lo scambio diventa particolarmente importante (e anche particolarmente acceso, alle volte!) sono tutti gli operatori sanitari che lavorano al di fuori della scuola con bambini che presentano difficoltà e/o disabilità di diverso tipo. Ecco, quando con loro scatta "la scintilla", allora è pura magia: le competenze delle due figure si mescolano e danno vita a un toccasana prodigioso, per il bambino, per l'operatore e per l'insegnante.
Durante la mia esperienza lavorativa ce ne sono stati diversi di incontri di questo tipo: incontri "favorevoli", sarebbe il caso di chiamarli, che si dimostrano essere, con il tempo, la chiave di volta dei progressi dei propri alunni.
In alcuni casi, però, questi incontri si fanno al di fuori della scuola e gli interessi affini emergono nei gruppi di amici che si frequentano da una vita, come in questo specifico caso.
Allora, si tratta di una fortuna tutta personale.
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La persona che sto per presentare è un Terapista della Neuropsicomotricità dell'Età Evolutiva, bravissimo professionista ma, soprattutto, adulto appassionato che ama il suo lavoro "a misura di bambino".
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Ciao Matteo, noi ci conosciamo da un'infinità di anni, ma per chi non ti conosce, ti va di presentarti ai lettori di Triangoli e Rotongoli?
Certo, buongiorno a tutti. Mi chiamo Matteo Corbi, sono un Terapista della Neuropsicomotricità dell’Età Evolutiva e da circa dieci anni mi occupo di lavoro e sostegno della disabilità e dei disordini del neurosviluppo, intervenendo nell’ottica della prevenzione e riabilitazione di bambini nella fascia 0-18, con particolare attenzione per la classe evolutiva 0-5 anni.
Qual è l'obiettivo principale del tuo lavoro?
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Il mio obiettivo è quello di seguire a 360° il paziente ed il genitore, in un'ottica di lavoro scientifico e specifico e secondo il modello bio-psicosociale, ovvero un tipo di intervento in cui si integrano fattori contestuali ambientali e socio relazionali in ambito sistemico familiare e scolastico.
La mia attività è per lo più basata sul gioco e sulla condivisione di esperienze a carattere ludico allo scopo di potenziare, bilanciare e armonizzare il funzionamento di particolari aree di evolutive del bambino, proprio attraverso un lavoro prevalentemente ludico.
A mio parere, si tratta del lavoro più bello del mondo proprio perché, con il bambino, giochiamo e ci divertiamo, sviluppando nuove abilità!
I bambini che seguo sono per lo più bambini con disordini del neurosviluppo e con disabilità plurima (autismo, ritardo mentale, malattie neuromotorie, patologie rare e disturbi più frequenti come disordini del linguaggio, disturbo della coordinazione motoria e disprassie evolutive)
Mi occupo, inoltre, di educazione e counseling genitoriale e sviluppo e ricerca di nuove modalità di lavoro in collaborazione con molte figure sanitarie che si integrano con il mio ruolo (fisioterapista, logopedista, ortottista e cosi via).
Una cosa che non hai detto è che tu sei Osteopata. Stai in qualche modo integrando questa tua altra professione nello svolgimento delle attività di Terapia della Neuropsicomotricità?
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Sì. Ovviamente, per quanto riguarda quello specifico percorso, mi occupo di fare trattamento integrato olistico per adulti e bambini ma, essendo Neuropsicomotricista dell'Età Evolutiva, mi occupo di età pediatrica, quindi eseguo trattamento osteopatico per neonati, bambini al di sotto dei 4 anni di età e donne in gravidanza.
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Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Sicuramente l’amore incondizionato che mi sono accorto di provare e cerco, ogni giorno, di dimostrare ai miei bimbi.
Sembrerà una banalità ma è proprio questo che penso, come prima cosa. Offrire un sorriso ed un lavoro di qualità fatto di passione, di contatto, di gioco strutturato e, soprattutto, di fiducia reciproca ed empatia, questo è il motore che mi spinge a migliorarmi, seduta dopo seduta. Cerco di mettermi al loro livello, di accrescere i loro bisogni e di immedesimarmi, proponendo le attività senza mai dimenticarmi del carattere ludico e dell’empatia necessari per poter capire meglio i loro pensieri e rispondere alle loro necessità.
Non è un lavoro facile e per questo è importante ricordarsi che servono passione e dedizione costanti, ma amo il mio lavoro anche per questo: mi piace che sia sempre diverso e che mi tenga sempre in attività, sempre alla ricerca di qualcosa di utile, di uno studio nuovo, di una proposta originale.
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Ho visto sui social che stai collaborando con diverse persone, in questo periodo, ho potuto vedere delle proposte davvero eccezionali! Ce ne vuoi parlare?
Sì, è vero. Da circa due anni ho intrapreso un percorso di collaborazione molto particolare nato un po' per caso attraverso i social e che ha visto me e un altro professionista del settore molto impegnati al fine di creare quello che oggi è il nostro progetto di formazione e di trattamento nell’approccio neuropsicomotorio e nella pratica psicomotoria.
Il progetto si chiama Mi aiuti a conoscere il mondo? e il mio collega e socio nel progetto è uno psicomotricista e sarto psicomotorio, così come vuole farsi chiamare, Angelo Lo Porto, ma lo trovate su Facebook e sugli altri social con il nome d'arte Mastrogeppetto.
Confesso che il nome ha attirato subito la mia attenzione!
Ma di che vi occupate, nello specifico?
Angelo Lo Porto ha costruito ed ideato il Modello Sartoriale, ovvero un programma di arricchimento evolutivo in cui il tinkering (lett. armeggiare) e l’arte del riciclo hanno l’obiettivo di vestire un abito funzionale ed adattabile per il bambino, attraverso attività fortemente motivanti e con processi di lavoro scientifici e razionalizzati.
La sartoria è il nodo focale del progetto: consiste nella costruzione con materiale di riciclo finalizzata alla realizzazione e alla ricerca di soluzioni pratiche (e a volte geniali!) con materiale facilmente reperibile.
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Il fatto di giocare con materiali semplici mi fa pensare ai "giochi da niente" del grande Munari! Complimenti! Tra l'altro parleremo dei "giochi da niente" proprio nelle prossime settimane, qui su questa piattaforma.
Ma, entrando un po' nello specifico, voi come vi state muovendo in questo periodo "di stallo"?
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Già prima dell'emergenza Covid-19 e della quarantena, ci muovevamo all'unisono, integrando le competenze nel nostro progetto, più o meno a distanza.
Facciamo corsi di formazione in Italia e ci rendiamo disponibili a seguire i nostri colleghi, ma anche insegnanti, curricolari e di sostegno, educatori e, in generale, tutti i professionisti che operano nel campo evolutivo, offrendo supporto nella gestione del proprio setting e creando e suggerendo attività sartoriali con materiale di riciclo che siano finalizzati a specifici obiettivi, da modellare sui singolo bambino.
Ovviamente, stai parlando di un percorso animato da grande professionalità, ma se ti chiedessi di proporre ai genitori che leggono questo post qualche attività semplice da mettere in pratica durante questo brutto periodo, che ci tiene in casa più a lungo del solito?
Quali attività potrebbero svolgere con i loro bambini secondo questo approccio?
Il campo di applicazione è praticamente infinito, ma soprattutto modificabile e rinnovabile.
Si può lavorare sul potenziamento della pre-scrittura, utilizzando pennelli, sabbia colorata ed un piano semi trasparente riflettente con luce (basta anche una vaschetta opaca e sotto una lampadina) su cui poter gestire un lavoro grafo-motorio e l’esecuzione di elementi di griffonage (sequenze lineari e semicircolari continuative);
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si può lavorare sulle abilità visuo-spaziali e visuo-percettive con percorsi fatti con il nastro adesivo (meglio se fluorescente), andando così a sviluppare le corrette abilità di inseguimento visivo, non solo con attività statiche ma anche libere a livello motorio.
Costruiamo spesso attività con numeri e lettere e lavoriamo anche sul conteggio, modellando degli abachi con stecchi colorati, piani in legno pre-costruiti, fili e nastri colorati per infilare, modelli da ritagliare con specifiche esecuzioni motorie.
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Utilizziamo materiali semplici anche per potenziare le prassie esecutive, che si sviluppano attraverso, ad esempio, il battere con un martello su superfici, infilare dei chiodi giocattolo seguendo una sequenza lineare oppure alternata e complessa, collocando piccoli oggetti in fori presenti su superfici trasparenti in plexiglass, per potenziare la manipolazione fine e la prensione funzionale del bambino.
Mi rendo conto che questo tipo di materiale non sia sempre semplice da reperire ma esistono attività declinabili e modulabili in base a ciò che si può trovare facilmente in casa o a quello che generalmente ricicliamo (rotoli scottex e carta igienica vuoti, scatoloni delle uova o della frutta, scatole trasparenti semi-rigide della frutta, fili, contenitori per pongo riciclati e tappi annessi).
Ogni materiale ha una sua storia e molteplici possibili utilizzi che vanno "testati", sulla base di ciò che vogliamo ottenere per il nostro bimbo.
Ricordiamoci, però, che in questo momento in cui operiamo a distanza e il tempo è, in qualche modo, "a nostro favore", le attività vanno calibrate attentamente proprio per evitare la ridondanza e la perdita di interesse da parte del bambino, quindi vi invito a dare spazio alla creatività e soprattutto alle emozioni!
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Come diceva Munari, il gioco è una cosa molto seria! Mi sembra proprio questo il caso!
Ne approfitto per invitare tutti a visitare la vostra pagina, in modo da saperne di più sulla Neuropsicomotricità dell'Età Evolutiva e sul Modello Sartoriale ed, eventualmente, iscriversi ad uno dei vostri interessantissimi corsi, che al momento state proponendo anche in versione "virtuale", non è vero?
Sì esatto. Per qualsiasi altra informazione e curiosità, potete visitare queste pagine su Facebook e assistere alle nostre dirette social.
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Mi aiuti a conoscere il mondo?
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Sartoria psicomotoria
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Mastrogeppetto Angelo Lo Porto
Sono in programma, inoltre, sue webinar aperti a tutti, uno il 17 e uno il 24 maggio. Vi aspettiamo numerosi!
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Matteo, ti ringrazio tanto per questo tuo intervento!
Buon lavoro!
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Grazie e buon lavoro anche a te!